Cina: la terra di origine della cannabis

La storia della cannabis nell’antico mondo orientale 

13 Giugno 2023


In principio era la Cina. Dalla sua rappresentazione nelle grotte al suo uso nelle cerimonie funebri della Cina, il legame tra uomo e cannabis risale alla notte dei tempi. Molto prima del proibizionismo e del suo divieto odierno, la cannabis faceva parte della cultura umana a partire dalla Cina fino ad arrivare, percorrendo la famosa Via della Seta, in India, America ed Europa.

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Le prime tracce

Senza dubbio le prime civiltà nacquero lungo le rive dei grandi fiumi: l’Hwang-Ho (Fiume Giallo) in Cina, il Gange in India, il Tigri e l’Eufrate in Mesopotamia e il Nilo in Egitto. Il terreno lungo gli argini di questi fiumi era particolarmente fertile e adatto all’agricoltura primordiale, facendo sì che le popolazioni nomadi si insediassero per iniziare una nuova vita sedentaria. Questi popoli, potendo contare su maggiori scorte di cibo, potevano dedicarsi anche alla ricerca di nuovi materiali come la canapa, permettendo così lo sviluppo delle prime civiltà.


Sulla base degli artefatti rinvenuti in Cina, gli archeologi assicurano che la cannabis è stata utilizzata come coltura agricola sin dall’antichità. Nel 1921, Andersson J.G. scoprì un villaggio neolitico appartenente alla cultura Yang-Shao, nella provincia di Honan. Qui gli archeologi hanno portato alla luce diversi vasi di ceramica, risalenti a circa il 4115-3535 a.C., decorati premendo delle corde sull’argilla ancora bagnata: Andersson propose che le decorazioni fossero state realizzate usando corde di canapa. Inoltre, vennero scoperti insieme ai vasi diversi strumenti per tessere, cucire e fare rituali funebri.


Il primo riferimento letterario alla cannabis viene dalla Cina, in un’opera medica scritta da Shen Nong Bencao Jing 48 secoli fa: le copie più recenti pervenute a noi risalgono al 50 a.C. Shen Nong è una figura leggendaria in Cina, ed era un membro (secondo la leggenda) di un gruppo di tre re chiamati "Imperatori Celesti", a metà strada tra governanti e dei. Avrebbe regnato sulla Cina molto prima dell'avvento della scrittura e avrebbe inventato l'agricoltura con l'irrigazione, ma anche l'agopuntura e la medicina tradizionale cinese. La leggenda lo descrive come il primo farmacista. Compilando le sue scoperte farmacologiche, descrive le proprietà della cannabis contro la gotta, i reumatismi, la malaria, ecc. A lui è attribuito il primo “Pen-ts’ao Ching”, una pietra miliare della medicina cinese che elencava centinaia di farmaci derivati ​​da fonti vegetali, animali e minerali.


Il simbolo Má

Nella cultura cinese la parola cannabis è raffigurata dall’ideogramma Má (Radicale 200 麻), composto da due parti che rappresentano delle piante di canapa appese sotto ad una tettoia. Man mano che familiarizzarono con la pianta, i cinesi scoprirono che essa era dioica, distinguendo le piante maschili (hsi) da quelle femminili (chu): le piante maschili producevano una fibra migliore, mentre le femmine producevano semi alimentari. Conosciuto con il termine cinese "Ma", la cannabis fu usata in Cina anche per fabbricare stoffa, carta, corde e persino ceramiche. Nel 200 d.C., un medico cinese iniziò a usare la cannabis come anestetico durante un'operazione. Così il termine anestesia in cinese si dice "Mafeisan", in cui troviamo il “Ma”. La cannabis era quindi una delle 50 piante fondamentali utilizzate dai medici cinesi. Al giorno d'oggi, quando troviamo il termine "Ma" nei testi di medicina tradizionale, si riferisce solo a semi di cannabis non psicoattivi. Anche Confucio scrisse il suo Libro delle odi descrivendo antiche pratiche sciamaniche e religiose, in cui si trova regolarmente il "Ma".


I molteplici usi

Nell’antica cultura cinese, una volta scoperta la pianta di cannabis venne usata in più modi tutti differenti tra loro. La scoperta che più fili intrecciati erano molto più forti e resistenti dei singoli filamenti avrebbe portato allo sviluppo della filatura e della tessitura, un’invenzione rivoluzionaria che pose fine alla dipendenza dalle pelli animali come indumenti. Anche qui, la fibra di canapa fu scelta per i primi indumenti casalinghi, assumendo un ruolo così importante nell’antica cultura cinese che secondo il “Li Chi” (Libro dei Riti, II secolo a.C.) venne ordinato che in segno di rispetto per i defunti durante i funerali si dovessero indossare abiti di tessuto di canapa, un’abitudine seguita fino ai tempi moderni. Nel 1972 fu scoperto un antico sito di sepoltura risalente alla dinastia Chou (1122-249 a.C.) dentro del quale si trovavano frammenti di stoffa in fibre di canapa, contenitori di bronzo, armi e pezzi di giada. La cannabis era talmente apprezzata dai cinesi che il loro paese era chiamato “la terra del gelso e della canapa”.


Tra le molte invenzioni accreditate al popolo cinese, la carta deve sicuramente essere considerata tra le più importanti e rivoluzionarie. Senza la carta il progresso della civiltà sarebbe stato molto più lento, se non impossibile. Un aneddoto mostra bene come l’invenzione della carta semplificò lo studio e le pratiche burocratiche fino ad allora incise su tavolette di bambù e legno: l’imperatore Ts’in Shih Huagn per occuparsi dei suoi doveri amministrativi doveva consultare circa 55 Kg di documenti statali al giorno! Secondo la leggenda cinese il processo di fabbricazione della carta fu inventato da un ufficiale minore, Ts’ai Lun, nel 105 d.C. il quale creò il precursore della carta moderna. Provando e riprovando Ts’ai Lun mise a punto un foglio ottenuto dalla macerazione delle fibre di canapa e della corteccia di gelso in vasche d’acqua. Da questa soluzione le fibre emergevano intrecciate e venivano rimosse per essere collocate in uno stampo messo poi a essiccare. Questa pasta fibrosa si trasformava così nei primi fogli di carta anche se la scoperta di alcuni frammenti di carta contenenti fibre di canapa in una tomba in Cina risalente al I secolo a.C. pone l’invenzione molto prima del tempo di Ts’ai Lun. 


Come in tutte le forme primordiali di medicina dell’uomo, l’antica medicina cinese era basata sul concetto di demoni e stregonerie: se una persona era malata, un demone aveva invaso il suo corpo e l’unico modo per curarlo era scacciarlo con la magia. I primi medici-sacerdoti ricorrevano a tutti i tipi di trucchi, rimedi, riti sacri e pozioni capaci di scacciare i demoni dal malato. Peculiare è come tra i diversi amuleti a disposizione di questi sciamani vi erano degli steli di canapa scolpiti a forma di serpente. Armati di questi, i sacerdoti scacciavano i demoni insediati nel paziente colpendo il letto e ordinando al demone di andarsene: se la malattia era psicosomatica e il paziente aveva fiducia nello sciamano, occasionalmente si riprendeva, se il suo problema era organico raramente migliorava. Qualunque sia il risultato, il rito è intrigante di per sé e la pratica di battere i letti con steli di canapa continuò a essere usata fino al MeIl Pen-ts’ao Ching: la prima fonte di cannabis medica. Sebbene i cinesi continuassero a fare affidamento sulla magia come forma di medicina, svilupparono gradualmente una vasta conoscenza dei poteri curativi delle piante mediche. La persona a cui è generalmente attribuito il merito di insegnare ai cinesi il potere delle medicine è il leggendario imperatore sopra citato Shen-Nung.

Infine, una scoperta interessante è stata fatta nella provincia di Shansi (T’ao e Wang, 1972) in cui sono stati rinvenuti diverse centinaia di frammenti di un “documento di giuramento” scritto su lastre di giada e pietra risalenti alla dinastia Zhou (1046 a.C. – 256 a.C.). In questo reperto appare il carattere arcaico “ma” con la connotazione “negativo”, un significato secondario attribuibile all’effetto stupefacente della pianta. Questo fornisce la prova indiretta che l’effetto psicoattivo della pianta era noto sin dai tempi antichi e che i cinesi erano consapevoli delle insolite proprietà della pianta, indipendentemente dal fatto che ne approvassero o meno l’uso ludico.


Conclusioni

Con la Cina che è diventata la terra di origine della cannabis, la sua coltivazione e conoscenza di questa pianta si è diffusa. La civiltà si stava sviluppando, dall'Egitto alla Valle dell'Indo attraverso la Mesopotamia. Le tribù nomadi iniziarono l’attività commerciale, così la nostra amata cannabis arrivò in India, poi in America e alla fine nell’odierna Europa.

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